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EDERA

(Hedera helix L.)
FAM. ARALIACEAE Gen. Hedera
Denominazioni dialettali: Carampàna, Ligabósch (Cr.sco); Ligabòsch (Cr).

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Pianta rampicante o reptante, lianosa, sempreverde, con fusti volubili che aderiscono al substrato ospite tramite radici avventizie; può raggiungere i 20m d'altezza ed alcune centinaia d'anni di età.
Foglie semplici, alterne, leggermente coriacee, variabili nella forma a seconda che siano portate da fusti sterili o da fusti fertili: le prime lobato-palmate o poligonali, a 3-5 lobi (3-7x5-9cm), le seconde intere, ovato-romboidali fino a cuoriformi; verdi scure e lucide sopra con nervature biancastre ben evidenti, più chiare ed opache sotto.
Fiori riuniti in ombrelle subsferiche 8-20flore, nascenti a gruppetti di 3-4 all'apice dei rami; petali giallo-verdicci (3-5mm), riflessi verso il basso con stami eretti. Il frutto è una bacca ovoide (5-9mm), nera a maturità, contenente 3-5 semi reniformi.

FIORITURA: Giugno-Settembre.

ECOLOGIA:
L'edera è specie molto rustica, di buona adattabilità al substrato, a condizione che questo sia sufficientemente fresco e umifero. Ama posizioni di penombra, ma solo le parti in grado di ricevere sufficiente luce possono fiorire. L'ambiente elettivo è quello del bosco di latifoglie che viene sostituito nella campagna da siepi arboree ed arbustive.

DISTRIBUZIONE:
Questa lianosa è diffusa in tutto il territorio provinciale, con maggior frequenza, ovviamente, dove si sono conservati ambienti boschivi di qualche consistenza, e dove sussistono le vecchie siepi arboree ed arbustive intercalari ai coltivi.

OSSERVAZIONI:
La densa vegetazione prodotta dall'edera costituisce sovente un insostituibile nascondiglio per moltissimi animali ed un sito di nidificazione assai propizio per diversi uccelli che, durante l'inverno, trovano nelle sue bacche un'importante fonte di sostentamento. Queste, peraltro, risultano velenose per l'uomo e possono portare a complicazioni assai gravi.
L'edera non è una pianta parassita poiché le radici avventizie di cui sono dotati i fusti svolgono unicamente un'azione di ancoraggio ai supporti cui si appoggia. Il danno arrecato agli alberi che riveste del suo verde manto si rivela preoccupante solo dopo diversi anni, quando questi ne risultano completamente coperti, e comunque può essere considerato abbastanza modesto se confrontato ai numerosi vantaggi apportati all'ambiente nel suo complesso.

PROPAGAZIONE:
Si moltiplica con estrema facilità per talea, in primavera o in estate, facendo radicare i rami tagliati in acqua o in sabbia umida.


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