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LIGUSTRO

(Ligustrum vulgare L.)
FAM. OLEACEAE Gen. Ligustrum
Denominazioni dialettali: Martèll sélvàdègh; Martelina (Cr.sco, Cr.).

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Arbusto alto fino a 3m. Corteccia di colore bruno-olivastro, liscia, con lenticelle trasversali. Rami prostrati o reclinati.
Foglie semplici, opposte, a lamina ellittica o lanceolata (1-1,5x3-4cm), coriacea, lucida, a margine intero, caduche durante l'inverno, tranne quelle apicali che generalmente vengono mantenute. Picciolo assai breve (2mm).
Fiori in pannocchie terminali dense, profumati; calice e coroIla tetrameri, petali bianchi.
Frutto (bacca) subgloboso (6-8mm), nero e lucido a maturità.

FIORITURA: Aprile-Maggio.

ECOLOGIA:
II ligustro, pur preferendo suoli calcarei, ben drenati, in posizione riparata, non sembra disdegnare situazioni piuttosto differenti da quelle ottimali, insediandosi su suoli argillosi o sabbiosi anche mediamente umidi. E' specie che sopporta assai bene l'ombreggiamento e sovente cresce in abbondanza nel sottobosco, nonostante sia più consueto trovarla al margine delle formazioni boschive, ovvero nelle siepi.

DISTRIBUZIONE:
In territorio provinciale il ligustro si rinviene soprattutto nei boschi esistenti lungo i fiumi maggiori, dove può divenire anche assai abbondante, ma non manca nel resto della campagna, nelle siepi, sugli argini boscati, nelle aree marginali. La sua distribuzione è comunque irregolare, con ampie lacune in corrispondenza della campagna più intensamente coltivata.
La presenza di questa specie arbustiva nelle siepi marginali è un sicuro indizio della trascorsa esistenza, negli stessi luoghi, del bosco. Sovente si accompagna a specie come l'orniello, la lantana, l'emero, il pungitopo che indicano gli spiccati caratteri di termofilia cui anche questo arbusto appare, di preferenza, legato.

OSSERVAZIONI:
I frutti sono appetiti da diversi uccelli. In passato se ne ricavava una tintura nerastra utilizzata in vario modo, mentre il carbone del suo legno trovava impiego nella fabbricazione di polvere da sparo.
Con i giovani rami, assai flessibili e tenaci, si intrecciavano cesti e corbe.
Oggi, grazie anche ad estemporanee e diseducative distribuzioni di materiale vivaistico curate da enti pubblici, si sono diffuse alcune specie esotiche di ligustro: Ligustrum japonicum, L. ovalifolium e L. lucidum, tutte originarie dell'Asia orientale, sempreverdi o semispoglianti che mostrano una certa tendenza a spontaneizzarsi.

PROPAGAZIONE:
Si semina in autunno subito dopo la raccolta dei frutti; l'eventuale semina primaverile va preceduta da 2-3 mesi di stratificazione. Si possono trapiantare i polloni radicati o propagare talee in primavera.


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