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ROSA SELVATICA

(Rosa canina L.)
FAM. ROSACEAE Gen. Rosa
Denominazioni dialettali: Ròsa salvàdega; R. da séss; R. da séda (Cr.sco); R. selvàdega (Sonc.).
I frutti: Gratacüi (Cr.sco, Sonc.); Peterlènghe (Cr. e altrove).

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Arbusto di 0,5-2,5m. Fusti glabri, eretto-arcuati e spesso ricadenti, forniti di spine adunche, compresse lateralmente, rosse.
Foglie alterne, imparipennate, composte da 5-7 foglioline ovato-ellittiche, (1-2,5x1,5-4cm), generalmente glabre, a margine semplicemente o doppiamente dentato. Stipole lanceolato-lineari alla base delle foglie.
Fiori solitari, appariscenti, (4-7cm), a corolla rosea o roseo-bianca, sepali riflessi dopo la fioritura e prestamente caduchi. I frutti sono costituiti da numerosi acheni pelosi racchiusi in uno pseudofrutto carnoso, ovato-ellittico, (1-2cm), che si forma dallo sviluppo del ricettacolo a forma di otre, liscio esternamente e di colore rosso vivo, che viene detto "cinorrodonte", alla cui estremità sono visibili i resti dei sepali.

FIORITURA: Maggio-Luglio.

ECOLOGIA:
Specie lucivaga, la rosa selvatica abita le radure, i boschi radi o degradati o i loro margini, le siepi, i cespuglieti. Abbastanza indifferente al substrato si adatta a tutti i tipi di terreno, quantunque sembri preferire i suoli magri a scheletro grossolano, subaridi o comunque ben drenati.

DISTRIBUZIONE:
In territorio provinciale è da considerarsi relativamente frequente, con ampie lacune in alcuni tratti della campagna cremonese e casalasca. Più facilmente si rinviene nella parte settentrionale della provincia, lungo i fiumi Adda, Serio e Oglio o nelle siepi della fascia delle risorgive.

OSSERVAZIONI:
Rosa canina non è specie ben definita, ma il risultato di ibridazioni di diverse forme e pertanto i suoi caratteri variano moltissimo, anche da soggetto a soggetto.
La polpa del corpo fruttifero della rosa selvatica è commestibile ed è usata per la confezione di marmellate, gelatine, liquori, ovvero rientra nella preparazione di infusi e decotti dalle proprietà diuretiche, sedative ed astringenti.
I bei cespugli, dalle ricche fioriture, trovano talora impiego ornamentale in qualche giardino privato, mentre vengono sempre più frequentemente usate per la creazione di siepi invalicabili, di rapido effetto, grazie anche alla velocità di crescita ed all'abbondanza di polloni emessi dalle radici che contribuiscono ad infittire ulteriormente la massa vegetale.

PROPAGAZIONE:
La semina avviene in primavera dopo aver liberato i semi dalla polpa e averli lasciati in acqua tiepida per qualche tempo (10-12 ore). Facile la moltiplicazione per propaggine o per talee primaverili.


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