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FICO

(Ficus carica L.)
FAM. MORACEAE Gen. Ficus
Denominazioni dialettali: Fich.

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Albero alto fino a 8-1Om. Tronco spesso contorto e presto ramificantesi in una corona ampia e rada. Corteccia grigio-cenerina, sottile, liscia. Rami fragili; i giovani, come del resto i piccioli ed i frutti immaturi, trasudano un lattice bianco se spezzati.
Foglie semplici, alterne, a lamina palmato-Iobata per 3-5 lobi, irregolarmente crenulati verso l'apice, a base cordata o tronca, scabra di sopra, finemente vellutata di sotto. Nervature assai evidenti e rilevate. Picciolo (3-9cm) ruvido.
Fiori monoici, contenuti in un ricettacolo piriforme, carnoso, di varie dimensioni (2-5cm) e colore, entro cui si sviluppano anche i frutti veri e propri (acheni).

FIORITURA: Giugno-Settembre.

ECOLOGIA:
Pianta coltivata, da noi, in orti e giardini, può così disporre di terreni fertili, umiferi e ben drenati.
Tuttavia il fico, anche alle nostre latitudini, quando inselvatichisce, predilige stazioni in qualche modo simili ai versanti rocciosi o sassosi, subaridi e soleggiati che costituiscono l'habitat privilegiato nella fascia mediterranea, dove probabilmente cresce spontaneo da sempre. Pertanto lo si trova radicato nelle muraglie sgretolate ed anche su alcuni vecchi edifici in posizione riparata.

DISTRIBUZIONE:
Nel territorio provinciale è possibile rinvenire, qua e là, qualche individuo inselvatichito, non solo nei pressi di orti o giardini o su edifici urbani, ma anche in campagna (Soncino) radicato su ponti in laterizio (Salvirola), al margine di concimaie, lungo strade anche di primaria importanza (Casalmaggiore), in posizione soleggiata o riparata. Generalmente però rimane in forma arbustiva.

USI:
Oltre alla coltivazione delle innumerevoli varietà, per la produzione dei fichi, questo albero non sembra avere altre utilizzazioni da noi, poiché anche come combustibile il suo legno risulta di assai modesto valore.

PROPAGAZIONE:
La moltiplicazione più semplice avviene per via vegetativa, tramite polloni radicati di 2-3 anni forniti di una buona quantità di radici oppure tramite propaggini ottenute da getti di 2 anni che si spiccano l'anno seguente.


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