(Uimus minor Miller)
FAM. ULMACEAE Gen. Ulmus
Denominazioni dialettali: Ulmo, Ulme (Cremasco); Ulm,
Ulmesiin (Cremonese).
DESCRIZIONE:
Albero alto fino a 25-30m. Tronco dritto, slanciato e
possente. Chioma densa e distesa. Corteccia bruno-grigia e
liscia da giovane, più scura e assai screpolata con
l'età. Rami disposti regolarmente quasi su un unico
asse ed opposti, i giovani pressoché glabri o sovente
con ali suberose.
Foglie semplici, alterne, a lamina obovato-ellittica, ad
apice acuminato e base asimmetrica (2-5x4-8cm); margine
doppiamente dentato; scabre superiormente, nervature
secondarie sovente bifide verso il margine esterno.
Fiori ermafroditi in mazzetti sessili o quasi,
rosso-porporini. Frutto alato (samara) ad apice smarginato
con seno raggiungente il seme.
FIORITURA: Febbraio-Marzo.
ECOLOGIA:
Dotato di larghe possibilità rispetto alle
qualità del suolo, l'olmo minore sembra tuttavia
preferire i suoli fertili e profondi, con predilezione per
quelli a falda abbastanza superficiale ed a reazione
basica.
DISTRIBUZIONE:
Presente ovunque nel territorio provinciale è
particolarmente abbondante nelle golene fluviali, dove forma,
in associazione ad altre essenze arboree boschi misti,
accogliendo nel sottobosco numerose specie arbustive ed
erbacee.
OSSERVAZIONI:
Questo albero, un tempo ampiamente coltivato soprattutto
come tutore della vite, è oggi gravemente minacciato
da una parassitosi fungina, la grafiosi, che ne sta decimando
le popolazioni in tutto l'areale di diffusione.
Per questo motivo sono sempre più rari gli esemplari
arborei di una certa età, mentre più resistenti
si rivelano i soggetti in forma arbustiva.
USI:
Il legno è semiduro, di facile lavorabilità,
pesante ed elastico, di colore bruno-rossastro, assai
durevole. Dopo alcuni anni di stagionatura può essere
impiegato per lavori che comportino un costante contatto con
l'acqua.
Era, un tempo, il legno preferito dai carradori.
Le fronde possono fornire un buon foraggio agli animali
domestici e selvatici.
PROPAGAZIONE:
Semina immediata delle samare alla loro caduta (giugno) per
ottenerne la germinazione dopo pochi giorni. I semenzali si
trapiantano ad 1 anno e si pongono a dimora a 4.