(Populus canescens (Aiton) Sm.)
FAM. SALICACEAE Gen. Populus
Denominazioni dialettali: alternativamente come pioppo
bianco o il pioppo tremulo.
DESCRIZIONE:
Albero alto fino a 20m. Chioma più rada che in
P.alba. Corteccia chiara, tendente un po' al verdastro. Rami
sovente reclinati.
Foglie terminali molto grandi (5-6x6-8cm),
ovato-rotondeggianti, mai palmato-Iobate, a margini sinuati o
grossolanamente dentati, di colore verde chiaro e pubescenti
di sopra, tomentose di sotto, con picciolo appiattito almeno
in alto.
Foglie adulte un po' più piccole e più
rotondeggianti, dentato-crenate, lucide e glabre di sopra,
bianco-tomentose di sotto.
Fiori in amenti: i maschili (0,8x5-10cm), subsessili; i
femminili a maturità lunghi fino a 12cm. Cassula
glabra.
FIORITURA: Febbraio-Marzo.
ECOLOGIA:
Il pioppo gatterino preferisce i luoghi umidi e partecipa
sovente alla composizione dei boschi ripariali in consorzio
con altre specie arboree. Abbastanza indifferente al
substrato, cresce anche su terreni argillosi, forti e
compatti. Ama posizioni in piena luce.
DISTRIBUZIONE:
Nel territorio provinciale compare distribuito lungo i fiumi
maggiori, soprattutto nei tratti settentrionali e centrali.
Sovente risulta compresente al pioppo bianco del quale, non
di rado, è anche più frequente.
Se ne trovano begli esemplari lungo l'Adda (Credera) e
l'Oglio (Soncino, Genivolta), ma è presente anche sul
Pianalto di Romanengo e, sparsamente, qua e là nel
territorio, lungo le scarpate morfologiche delle valli
fluviali e nelle aree boschive o cespugliate marginali
(Castelleone).
OSSERVAZIONI:
Essendo molto simile al pioppo bianco, viene spesso con
questo confuso. Dal punto di vista paesaggistico produce il
medesimo effetto del più famoso consimile, ma, tutto
sommato, rimane un albero poco conosciuto ed ancor meno
considerato.
USI:
Si può ritenere che se ne sia fatto e che se ne
faccia l'uso cui generalmente è destinato il pioppo
bianco.
PROPAGAZIONE:
Alla semina (che comunque deve essere immediata, appena i
semi sono maturi) si preferisce la moltiplicazione per talee
e piantoni che vanno preparati ed infitti nel terreno dopo la
caduta delle foglie oppure alla fine dell'inverno. I polloni
radicati possono essere messi a dimora già a 3 anni
d'età, ma anche più tardi (fino a 10 anni).