(Robinia pseudoacacia L.)
FAM. LEGUMINOSAE Gen. Robinia
Denominazioni dialettali: Rübì (Cremasco);
Rübéen; Spéen (Cremonese); Rübina
(Soncino).
DESCRIZIONE:
Albero alto fino a 25m. Tronco dritto, slanciato, scanalato.
Chioma densa e leggera. Corteccia bruno-rossiccia da giovane,
indi grigio-verdastra, reticolata, fendentesi
longitudinalmente con l'età. Rami giovani glabri,
angolosi, irti di spine bruno-rossicce.
Foglie alterne, imparipennate (20-30cm) con 9-21 foglioline
ovato-ellittiche ad apice rotondato o appena smarginato e
mucronulato (1-2x3-4,5cm), a margine intero, brevemente
picciolate, glabre; rachide scanalato e provvisto di stipole
spinescenti alla base.
Fiori profumati in racemi ascellari pendenti (10-20cm);
corolla bianca con vessillo giallastro alla base.
Frutto (Iegume) compresso lateralmente, lungo fino a 10cm,
bruno-crossastro, contenente 4-10 semi, duri,
bruno-nerastri.
FIORITURA: Maggio-Giugno.
ECOLOGIA:
Pianta rustica, indifferente al tipo di suolo, la robinia si
adatta ai terreni più disparati, insediandosi anche
laddove altre specie arboree stentano ad allignare. Grazie
anche all'eccezionale capacità pollonante riesce a
costituire boschetti puri, spesso di origine secondaria, il
cui valore ecologico nel contesto vegetazionale padano
risulta piuttosto scarso, sui versanti scoscesi di scarpate
morfologiche, argini, massicciate, ecc., contribuendo
comunque alla loro stabilizzazione.
DISTRIBUZIONE:
Abbondante in tutto il territorio provinciale si mostra
spesso come specie invadente anche negli ultimi lembi di
bosco residuo, ove si creino spazi aperti per le cause
più disparate.
OSSERVAZIONI:
Specie di origine nordamericana orientale la robinia venne
introdotta in Italia dopo la metà del XVII secolo,
dando luogo ben presto ad una rapidissima diffusione che la
portò a spingersi fin oltre i 1000 m di quota. E' una
delle specie arboree più considerate dagli apicoltori
come pianta mellifera.
USI:
Il legno, di colore brunastro, è duro, resistente ed
elastico, di lunga durata anche in condizioni di elevata
umidità e pertanto se ne fanno pali di sostegno da
usare in terreni umidi od anche in immersione. Vi si ricavano
assi da pavimento, travi, doghe da botte, ecc. Risulta
altresì un eccellente combustibile.
PROPAGAZIONE:
I semi si pongono in terra leggera durante la primavera,
dopo aver subito un ammollo in acqua tiepida di qualche ora.
Una porzione di semi germinerà circa un mese dopo,
un'altra percentuale l'anno successivo. I semenzali si
ripicchettano ad 1 anno e si mettono a dimora a 3.