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CAPRIFOGLIO PELOSO

(Lonicera xylosteum L.)
FAM. CAPRIFOLIACEAE Gen. Lonicera
Denominazioni dialettali: sconosciute.

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Piccolo cespuglio caducifoglio, molto ramoso, eretto, alto fino a 2m, con corteccia grigio-violacea, fessurata longitudinalmente e facile a sfaldarsi. Rami giovani pelosi o tomentosi. Foglie opposte, ovato-ellittiche (2-3x5-6cm), tomentose su entrambe le facce ma specialmente di sotto, con picciolo corto.
Fiori appaiati sostenuti da un unico peduncolo, vellutato, lungo circa quanto il fiore (10-15mm) che ha corolla bilabiata dapprima bianchiccia e poi giallastra (talora rosata).
I frutti sono bacche sovente concresciute alla base, rosso scarlatte, pressoché sferiche (6-8mm), acquose e lucide, portate da peduncoli eretti.

FIORITURA: Maggio-Giugno.

ECOLOGIA:
La specie predilige suoli mediamente freschi, neutri o alcalini, moderatamente umiferi, ma si sa adattare anche a stazioni più aride con substrati ghiaiosi e molto drenati. Ama posizioni di mezza luce ed accompagna di norma le formazioni boschive di latifoglie ben composte ed assestate dal punto di vista vegetazionale.

DISTRIBUZIONE:
In territorio provinciale il caprifoglio peloso è presente con un buon numero di esemplari solo sulle alluvioni ghiaioso-sabbiose dell'Adda a Rivolta d'Adda, mentre sembra segnalato anche lungo il Serio a Ricengo; può darsi tuttavia che, pur dovendo ritenere questa specie rara, essa sia presente anche altrove e, pertanto, vada ricercata meglio.

OSSERVAZIONI:
Le bacche sono tossiche e, se ingerite, provocano il vomito.

PROPAGAZIONE:
Si semina in autunno subito dopo la raccolta dei frutti, o in primavera dopo 2-3 mesi di stratificazione. Molto più semplice è la riproduzione per propaggine interrata nella tarda primavera e spiccata durante l'autunno successivo, oppure per separazione del cespo. Si possono produrre anche talee da piantare in agosto.


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