(Juniperus communis L.)
FAM. CUPRESSACEAE Gen. Juniperus
Denominazioni dialettali: Zenér (Sonc.);
Zanèer (Genivolta, Azzanello); Zenéver
(Pizzighettone).
DESCRIZIONE:
Arbusto alto fino a 4m. Corteccia di colore bruno-rossastro,
tendente ad ingrigire nei rami più vecchi nei quali si
desquama in lunghe strisce longitudinali. Poco ramoso.
Foglie aghiformi, rigide, pungenti, (1-1,5x10-15mm), con una
striatura glauca superiormente, crescenti in verticilli di
3.
I fiori maschili e femminili sono portati da individui
diversi.
Frutti (pseudobacche), detti coccole, carnosi, subglobosi,
di colore nerastro o, più normalmente, bluastro a
maturazione, 4-5mm.
FIORITURA: Febbraio-Aprile.
ECOLOGIA:
Il ginepro comune preferisce terreni asciutti o ad
umidità più o meno variabile, ma ben drenati,
poveri di sostanze nutritive, a reazione neutra o leggermente
acida, sui quali si comporta come specie pioniera di primaria
importanza. Indifferente alla tessitura ed alla granulometria
del suolo, ama, invece, posizioni soleggiate. Per tale motivo
i pochi esemplari, presenti da noi unicamente nelle alluvioni
fluviali dei fiumi Oglio e Adda, ormai sopraffatti dal bosco,
non sopportandone l'aduggiamento, soccombono via via nel
corso di pochi anni.
DISTRIBUZIONE:
Un tempo assai più diffuso di quanto non lo sia ai
giorni nostri, il ginepro costituiva probabilmente una
presenza comune nelle aree ripariali aperte e solatie dei
nostri fiumi maggiori. Oggi è ridotto a pochi
esemplari in alcune stazioni lungo i fiumi Oglio e Adda, in
territorio cremonese, bresciano e lodigiano.
OSSERVAZIONI:
In passato le fronde del ginepro comune vennero usate come
combustibile di pronto utilizzo e come materia prima per il
confezionamento di economiche decorazioni allestite in
occasione di feste paesane e di ricorrenze religiose.
I frutti, che impiegano due anni per giungere a maturazione,
sono ben conosciuti come ingrediente aromatizzante di diverse
vivande e bevande alcoliche.
PROPAGAZIONE:
Si semina in autunno subito dopo la raccolta dei semi,
stendendo poi sul terreno uno strato di materiale isolante
(foglie, paglia o altro). Altri consigliano la semina
primaverile dopo aver stratificato i semi per 2-5 mesi. E'
opportuno eliminare accuratamente la polpa delle coccole:
operazione che viene facilitata facendole macerare per
qualche giorno in acqua tiepida. Nel primo anno di sviluppo
è bene riparare le pianticelle da eccessiva
insolazione.