(Corylus avellana L.)
FAM. CORYLACEAE Gen. Corylus
Denominazioni dialettali: Nissóla (Cr.sco);
Ninsöla (Sonc.); Ninsóla (Cr.).
DESCRIZIONE:
Arbusto o piccolo albero alto non più di 5-7m. Chioma
densa. Corteccia liscia, lucida, di colore grigio-brunastro o
grigio-rossiccio, con lenticelle longitudinali. Rami
assurgenti, dritti, i giovani tomentosi.
Foglie semplici, alterne, a lamina subrotonda od
obovato-oblunga, (5-7x8-10cm), ad apice acuto (ma anche
più o meno appiattito), base asimmetrica e
generalmente subcordata, margine irregolarmente e grossamente
sinuato-dentato verso la base e più regolarmente e
doppiamente dentato verso l'apice. Nervature ben rilevate.
Picciolo irsuto (1-2cm).
Fiori in amenti: i maschili cilindrici, penduli (6-10cm),
sono già presenti in inverno; i femminili simili a
gemme, sessili e a gruppi, fioriscono prima della
fogliazione.
Il frutto (nocciola) è un achenio globoso o bislungo
spesso riunito in gruppi di 2-5, quasi del tutto avvolto da
un involucro fogliaceo, pubescente e sfrangiato.
FIORITURA: Febbraio-Marzo.
ECOLOGIA:
Molto plastico dal punto di vista dell'adattabilità
al substrato, il nocciolo si insedia facilmente tanto su
suoli sciolti, freschi e profondi quanto sulle argille
compatte. Compare come specie costante nel sotto bosco delle
formazioni arboree circumfluviali a quercia dominante.
La sua presenza in aree essenzialmente cespugliate e aperte
segna con grande precisione la trascorsa esistenza del bosco,
di cui rappresenta, in tali condizioni, uno stadio
regressivo.
DISTRIBUZIONE:
Diffuso in tutto il territorio provinciale, appare
più abbondante nel settore centro-settentrionale, dove
più consistenti rimangono soprattutto le siepi, gli
argini boscati, e dove avanzano i più significativi
lembi boschivi.
OSSERVAZIONI:
La presenza del nocciolo, in discreta quantità, in
determinati ambienti costituisce sovente una garanzia di
sopravvivenza per diversi animali che si nutrono dei suoi
frutti.
Praticamente scomparsa ogni utilizzazione del legno di
questo arbusto, un tempo usato per lavori che ne sfruttavano
soprattutto le caratteristiche di elasticità, oggi il
nocciolo trova qualche impiego come specie consolidatrice di
terreni mobili e franosi e viene solitamente rispettato, per
tale preciso motivo, lungo gli argini dei corsi d'acqua. La
produzione di nocciole consente occasionali raccolte del
tutto estemporanee. Le fronde vennero talora usate come
foraggio di soccorso nei tempi passati.
PROPAGAZIONE:
Si seminano le nocciole in autunno o in primavera dopo un
periodo di stratificazione variabile a seconda dei casi, ma
che deve iniziare subito dopo la raccolta. La moltiplicazione
per via vegetativa si avvale dei polloni radicati emessi dai
singoli soggetti alla loro base, che si trapiantano in
primavera.
È possibile anche la produzione di propaggini
interrando i rami in primavera e spiccandoli alla fine
dell'autunno o la primavera successiva.