(Ruscus aculeatus L.)
FAM. LlLIACEAE Gen. Ruscus
Denominazioni dialettali: Spinaràt (Cr.sco);
Spinasurèch (Sonc.).
DESCRIZIONE:
Piccolo arbusto sempreverde, suffruticoso, alto fino a 80cm,
molto ramificato, con fusti eretti, striati, rigidi e
persistenti, portanti rametti trasformati, detti cladodi,
ovato-Ianceolati, rigidi, sessili, con nervature parallele,
con acuta spina apicale (5-15x1 0-30mm), simili a foglie. AI
centro dei cladodi sono situate le vere foglie, squamiformi,
e i fiori, piccolissimi, isolati o accoppiati, dai tepali
verdicci-violetti, disposti in due verticilli di tre
ciascuno.
Pianta dioica con fiori maschili a tre stami dai filamenti
concresciuti; fiori femminili con stilo sporgente
dall'ovario.
Il frutto è una bacca sferica (1cm), di colore rosso
vivo e lucida, carnosa, contenente 1 o 2 semi.
FIORITURA: Febbraio-Aprile e Settembre-Ottobre.
ECOLOGIA:
Il pungitopo è specie tipica dei boschi caducifogli
termofili, e diffuso particolarmente nel sottobosco delle
formazioni a roverella dominante. Predilige substrati
asciutti, neutri, poveri di sostanze nutritive, ma
sufficientemente umiferi, a tessitura preferenzialmente fine.
Ricerca posizioni ombreggiate.
DISTRIBUZIONE:
In territorio provinciale si riscontra il pungitopo allo
stato spontaneo solo nella porzione settentrionale, a Rivolta
d'Adda in aree piuttosto ristrette, mentre lungo la scarpata
morfologica che definisce la valle dell'Oglio appare
frequente e localmente abbondante, da Soncino a Genivolta;
una stazione più vicina al fiume si trova ad
Azzanello.
OSSERVAZIONI:
Questo suffrutice accompagna, da noi, gli ultimi residui di
vegetazione boschiva climax (querco-carpineto) ovvero ne
indica fedelmente la non remota esistenza.
Il suo spiccato carattere termofilo che, nelle aree ove si
trova diffuso, lo vede sovente associato ad altre specie di
uguali esigenze bioclimatiche (quali la roverella, l'omiello,
il caprifoglio, la lantana, l'emero e diverse erbacee)
suggerisce la traccia di una ripartizione vegetazionale della
provincia di Cremona da considerare con maggiore attenzione
ed ancora tutta da definire, in rapporto anche ad analoghe
situazioni esistenti nei territori limitrofi.
Nei luoghi ove si presentava più frequente, veniva
usato per allestire decorazioni natalizie. Ora la pianta
risulta inserita nell'elenco delle specie protette della
Regione Lombardia e, relativamente alla provincia di Cremona,
ne è vietata in ogni caso la raccolta.
PROPAGAZIONE:
Il sistema di propagazione più semplice è la
divisione dei cespi, da attuarsi preferibilmente in inverno o
in primavera. La riproduzione per seme è assai lenta e
complessa e si effettua alla fine dell'estate o nel primo
autunno.