(Rubus ulmifolius Schott)
FAM.ROSACEAE Gen. Rubus
Denominazioni dialettali: Rüìde; Raìde
(Cr.sco); Ràse (Cr.); Ruéda, Móra
(Sonc.)
DESCRIZIONE:
Arbusto alto fino a 2m e più. Fusti arcuato-ricadenti
e radicanti.
Giovani polloni pruinosi, scanalati ed ornati di spine
dritte o adunche sulle coste, spesso venati di rosso.
Foglie formate da 3-5 foglioline con rachide e nervature
principali spinose, lamina ovato-acuta, obovata od ellittica,
(3-3,5x5-6cm), acuminata, con base spesso asimmetrica,
margine irregolarmente ed anche doppiamente dentato, verde
scura e subglabra di sopra, bianco-glaucescente e tomentosa
di sotto.
Fiori in pannocchie ad asse spinoso, sepali
bianco-tomentosi, riflessi nel frutto, corolla rosea.
Frutto (mora) composto da numerose drupeole, nero, compatto
e lucido, edule.
FIORITURA: Maggio-Luglio.
ECOLOGIA:
Indifferente al substrato, di larga adattabilità
anche nei riguardi della disponibilità idrica, il rovo
comune si insedia dovunque vi sia spazio libero, nei terreni
abbandonati, negli incolti, lungo strade, cavi irrigui, ecc.
Specie lucivaga si dispone al margine delle formazioni
boschive e ne può invadere massicciamente la
superficie solo in seguito al taglio degli alberi.
DISTRIBUZIONE: Abbondante in tutto il territorio.
DESCRIZIONE: Arbusto di 1-1,5m, ampiamente diffuso nel
nostro territorio, più gracile del precedente,
presenta fusti cilindrici, pruinosi, di colore glaucescente,
arcuato-eretti o ricadenti, frustiformi, con spine sottili ed
acute. Foglie composte da tre foglioline di forma
ovato-Ianceolata, ad apice acuto e margine grossamente
dentato.
Fiori in corimbi, corolla bianca, calice a lacinie erette
attorno al frutto.
l frutto è formato da poche drupeole, (8-10), di
colore bluastro-ceruleo, evidentemente pruinose.
FIORITURA: Maggio-Agosto.
ECOLOGIA:
A differenza del congenerico Rubus ulmifolius, questo rovo
predilige i luoghi umidi, ricchi di sostanza organica,
spingendosi, insieme ad altre specie nitrofile, nei boschi
umidi e nelle zone circumpalustri delle golene fluviali.
DISTRIBUZIONE:
Assai comune nelle nostre aree perifluviali boschive e non,
il rovo bluastro è tuttavia frequente anche lungo i
corsi d'acqua che solcano tutta la provincia, sugli argini,
sulle coste umide ombrose, nelle forre, ecc.
In territorio provinciale si rinviene anche Rubus canescens
DC. riconoscibile dalle foglie dei polloni a 5 segmenti,
glabre sopra e tomentose sotto, mentre quelle dei rami
fioriferi, a tre segmenti, sono grigio-feltrose di sopra,
bianche e densamente tomentose di sotto.
Spine ricurve verso il basso, petali bianchi come gli
stami.
OSSERVAZIONI:
I frutti dei rovi, detti more, sono assai conosciuti ed
apprezzati. Vengono consumati sia freschi sia sottoforma di
marmellate e gelatine.
Dalla loro spremitura si traggono anche sciroppi per uso
alimentare e medicinale.
PROPAGAZIONE:
Si spargono i semi, liberati della polpa per macerazione in
acqua, in autunno o, dopo stratificazione di 2-3 mesi, in
primavera.
Facile la moltiplicazione per via vegetativa tramite talee e
propaggini.