(Salix cinerea L.)
FAM. SALICACEAE Gen. Salix
Denominazioni dialettali: Góra (Cr.sco).
DESCRIZIONE:
Arbusto alto fino a 4m e più. Rami giovani
grigio-tomentosi, come quelli dell'anno precedente. Questi,
sotto la corteccia, mostrano delle sottili striscie rilevate,
simili a creste.
Foglie oblanceolate o lanceolato-ovate, (2-3,5x5-7cm), ad
apice strettamente acuminato, margine irregolarmente
ondulato-dentato, verdi-grigiastre e opache di sopra,
grigio-tomentose di sotto. Stipole spesso persistenti.
Fiori in amenti precedenti la fogliazione: i maschili
(2x5cm) ovoidali, gialli con stami a filamento peloso alla
base; i femminili (1,5x6-8cm) verdastri. Cassula di O,8cm,
tomentosa.
FIORITURA: Febbraio-Aprile.
ECOLOGIA:
Il salice grigio predilige i terreni torbosi, sempre intrisi
d'acqua, ricchi di humus, anche mediamente acidi e, pertanto,
si insedia di preferenza lungo i rami morti dei fiumi,
contribuendo al loro immarginamento, fino ad occupare sovente
l'intera superficie ormai interrita, in associazione con
l'ontano nero. Forma, in tal modo, arbusteti assai densi che
spiccano inconfondibilmente nei paesaggi golenali. Esige
posizioni in piena luce.
DISTRIBUZIONE:
Presente in gran parte del territorio provinciale è
più abbondante lungo il corso centro-meridionale
dell'Adda e dell'Oglio e nella valle del Serio Morto. Meno
frequente o raro altrove.
OSSERVAZIONI:
Il salice grigio, specie di grande importanza nell'opera di
immarginamento di stagni e paludi, ha subito negli ultimi
tempi pesanti decimazioni, parallelamente all'eliminazione di
numerosi ambienti palustri, la cui eventuale nuova formazione
è oggi impedita o resa assai difficile dalle
progressive arginature dei fiumi e dalla loro parossistica
canalizzazione.
La specie è particolarmente adatta a fornire ricetto
a gran parte dell'avifauna paludicola ed è prediletta
da alcune specie di ardeidi come luogo di
nidificazione.
Le fronde possono costituire un eccellente foraggio,
soprattutto per il bestiame minuto. I rami fioriti vengono
commerciati a scopo ornamentale. L'arbusto viene spesso
propagato come specie consolidatrice di terreni acquitrinosi
e, in alcune aziende faunistico-venatorie, come specie
edificatrice di rifugi per la fauna.
Il salice grigio si può ibridare con S. triandra, S.
viminalis, S. eleagnos e S. purpurea. Normalmente si incrocia
con S. caprea.
PROPAGAZIONE:
La moltiplicazione per via vegetativa è la più
semplice, mettendo a dimora talee o piantoni ottenuti da
legno di varia età, da 1 a 3 anni.