(Salìx eleagnos Scop.)
FAM. SALICACEAE Gen. Salix
Denominazioni dialettali: Sbrì (Sonc.);
Strupèl; Salezètt (Cr.sco).
DESCRIZIONE:
Arbusto di 1-4m. Rami maggiori eretto-ascendenti e rami
giovani spesso penduli, dapprima grigio-tomentosi e poi
giallo-rossastri o bruni.
Foglie lanceolate-lineari, o decisamente lineari
(0,5-1,2x7-15cm), a margini revoluti, di colore verde scuro e
lucide di sopra, bianco-cotonose di sotto. Picciolo breve
(3-5mm), stipole nulle.
Fiori in amenti appena antecedenti la fogliazione: i
maschili (0,6x3cm), sessili, arcuati, con 2 stami saldati tra
loro alla base, antere gialle; i femminili (0,8x6cm)
peduncolati. Cassula glabra, peduncolata, allungata.
FIORITURA: Marzo-Aprile.
ECOLOGIA:
Il salice ripaiolo vegeta sui greti fluviali, preferendo
terreni incoerenti, ben drenati, magri e poveri di humus. Si
comporta dunque da specie pioniera e può annoverarsi
tra i salici componenti la prima bordura lungo i fiumi.
Tuttavia, sopportando bene la perdita progressiva di
umidità da parte del suolo, lo si rinviene solitamente
in posizione arretrata, nonché ai margini del bosco
più evoluto. Esige piena luce.
DISTRIBUZIONE:
In territorio provinciale il salice ripaiolo è
frequente lungo il corso superiore dell'Oglio, dell'Adda ed
anche del Serio. Scarso o raro già nel corso mediano
degli stessi fiumi, è invece del tutto assente lungo i
tratti meridionali di Adda e Oglio e lungo tutto il corso del
Po.
OSSERVAZIONI:
La presenza di questo salice da noi deve essere messa in
stretta correlazione alla dinamica fluviale in grado di
veicolare correnti immigratorie della specie, tipica di
regioni montane e collinari, verso la pianura, dove si
insedia solo a determinate condizioni pedoclimatiche.
PROPAGAZIONE:
Si riproduce per via vegetativa tramite talee e piantoni
ottenuti da legno di 2-3 anni. La semina eventuale deve
avvenire subito dopo la maturazione dei semi che conservano
facoltà germinativa per breve tempo.