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SPINO DI GIUDA

(Gleditsia triacanthos L.)
FAM. LEGUMINOSAE Gen. Gleditsia
Denominazioni dialettali: Spì del Signùr (Cremasco); Spéen del Signùur (Cremonese).

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Albero alto fino a 25m e più. Tronco dritto, slanciato, irto di spine (come i rami) di colore rosso-bruno, lunghe fino a 5-7cm le maggiori, spesso accompagnate alla base da due spine più brevi e divergenti, ovvero ramificate e riunite a mazzetti. Rami giovani lucidi, bruno chiari, a decorso un po' zigzagante.
Foglie alterne, pennate, con foglioline in numero pari o anche dispari, lanceolato-allungate, sessili, (0,5-1x2-2,5), appena pubescenti sulle nervature nella pagina inferiore.
Fiori poligami, piccoli e profumati, in racemi spiciformi ascellari, bianco-verdicci, 3-5 petali.
Frutto (Iegume) assai compresso lateralmente, variamente falcato o spiralato, bruno-rossastro scuro, lucido, grande (20-40cm), racchiudente numerosi semi assai duri ed una polpa dolciastra.

FIORITURA: Maggio-Giugno.

ECOLOGIA:
Da noi lo spino di giuda mostra di preferire terreni sciolti, freschi e profondi, scarpate instabili, terreni di riporto, ambienti ruderali. Tuttavia non si arresta davanti ai suoli argillosi oppure a quelli prevalentemente ghiaiosi con falda superficiale, Specie eliofila ama gli spazi aperti.

DISTRIBUZIONE:
Albero coltivato a scopo ornamentale o come fissatore di terreni instabili lo si trova qua e là inselvatichito, anche in discreta quantità (Genivolta) e talora in esemplari di notevoli dimensioni (Izano, Castelleone, Sergnano, Credera-Rubbiano, Bordolano, ecc.).

OSSERVAZIONI:
Specie di origine nordamericana centro-orientale, lo Spino di Giuda fu introdotto e coltivato in Italia nel XVIII secolo. Venne utilizzato per la creazione di siepi o come elemento di alberate suburbane anche per la produzione di legname. Si trova coltivata anche la var. inermis, priva di spine.

USI:
Il legno, duro, compatto e pesante, si usa in falegnameria ed in carpenteria, resiste bene all'umidità e risulta essere un combustibile di ottima qualità. Le fronde giovani, quando cioè le spine sono ancora tenere, vengono appetite dal bestiame. Soprattutto in forma arbustiva, questa essenza legnosa si rivela un efficace raffrenatore di terreni instabili.

PROPAGAZIONE:
I semi possono essere posti nel terreno sia in autunno sia in primavera, previo periodo di ammollo di qualche ora in acqua tiepida. Essendo le piantine sensibili al freddo, conviene effettuare la semina in posizione riparata o in vaso. I semenzali si ripicchettano l'anno seguente e si mettono a dimora a 3 anni.


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