[1] Provincia di Cremona   >   [2] Settore Ambiente   >   [3] Bosco didattico   >   [b] Arbusti


Mappa del sito Dov'è il bosco, come arrivare, come prenotare Foto e descrizioni di flora e fauna Cascina Stella Il bosco dei bimbi Documentazione varia Percorsi di visita Pagina di smistamento Sito della Provincia di Cremona Copertina del sito del Bosco didattico Copertina del sito del Bosco didattico

[4] Album [a] Alberi [b] Arbusti [c] Animali [j] Funghi Foto di un particolare dell'essenza; cliccando si espande (718KB)

BIANCOSPINO

(Crataegus monogyna Jacq.)
FAM. ROSACEAE Gen. Crataegus
Denominazioni dialettali: Spì bianc; Pimparulì (Sonc.); Marendina (Cr.sco); Bianchespéen (Cr).
I frutti: Pierète (Cr.sco); Cagapìr (Romanengo, Sonc.); Cagapùi (Cr.).

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE
Arbusto o alberello alto sino a 4-5m. Fusto contorto. Corteccia grigio-rossastra, liscia. Rami giovani glabri e spinescenti.
Foglie semplici, profondamente divise in 3-7 lobi allungati, interi, dentellati verso l'apice, verdi, lucide di sopra, più chiare di sotto. Stipole denticolate.
Fiori in corimbi semplici o composti, multiflori, corolla bianca.
Frutto (drupa) rosso vivo o rosso scuro, globoso, con un solo seme, a polpa farinosa e piuttosto insipida.

FIORITURA: Aprile-Maggio.

ECOLOGIA
Specie lucivaga, il biancospino occupa di preferenza i margini del bosco o le radure interne a questo. Più frequentemente lo si incontra nelle siepi, nei terreni degradati, nei cespuglieti. Abbastanza indifferente al substrato, si adatta bene a vari tipi di suolo, anche assai magri e aridi.

DISTRIBUZIONE
Questo arbusto appare comune in tutto il territorio provinciale, soprattutto dove più diffuse si sono conservate le siepi intercalari ai coltivi o le formazioni boschive residue, i cespuglieti, ecc. Localmente si riscontra con particolare frequenza e talora può mostrarsi persino abbondante, in particolare nel caso in cui subentri, insieme ad altre specie arbustive, al bosco quando questo sia stato drasticamente tagliato o degradato. In tale situazione di regresso vegetazionale il biancospino, unitamente ad altri arbusti come il prugnolo, la rosa selvatica, i rovi, la lantana, rappresenta la risposta naturale all'azione di disturbo intervenuta, partecipando attivamente alla fase di ripresa evolutiva tendente nuovamente al bosco.

OSSERVAZIONI
Insieme ad altre numerose specie arbustive, anche il biancospino meriterebbe di essere diffuso più di quanto già non lo sia, per la leggiadria delle sue fioriture primaverili e la gaiezza delle abbondanti fruttificazioni color corallo. Per le sue caratteristiche di frugalità, è specie adattissima a lavori di recupero di ambienti degradati. Con i fiori essiccati si preparano infusi ad azione sedativa, antispasmodica e cardiotonica. I frutti, farinosi e insipidi, costituiscono una preziosa risorsa alimentare per diversi animali e soprattutto per varie specie di uccelli, durante tutto l'autunno ed il primo inverno.

PROPAGAZIONE
Si semina subito dopo la raccolta dei frutti, dopo aver lasciato macerare la polpa in acqua per qualche giorno. Poiché la facoltà germinativa non supera il 30-40%, si può praticare la propagazione vegetativa per talea.


[4]Album [5]Percorsi [6]Cascina Stella [7]Documenti [8]Per i più giovani [9]Logistica