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PALLA DI NEVE

(Viburnum opulus L.)
FAM. CAPRIFOLIACEAE Gen. Viburnum
Denominazioni dialettali: Sambüch d'aqua, Sambüsina (Cr.sco); Sambüghìna, Sambüch róss

Disegno dell'essenza

DESCRIZIONE:
Arbusto molto ramificato, alto fino a 3m, dal portamento aperto con rami esterni divaricati e ricadenti, a corteccia bruno-rossastra da giovane e poi grigiastra; rami giovani angolosi, lucidi e glabri.
Foglie semplici, opposte, evidentemente picciolate (2-5cm), a lamina 3-5lobata (6-12x7-15cm), a margine dentato, verdi scure sopra, più chiare ed appena pubescenti sotto, di colore rosso vivo in autunno.
Infiorescenze ombrelliformi, spianate, con una corona esterna di fiori sterili a corolla bianca e numerosi fiori interni, fertili, poco appariscenti, bianco-giallicci.
I frutti sono drupe tondeggianti (8mm) rosso brillanti, lucidi, con nocciolo compresso.

FIORITURA: Maggio-Giugno.

ECOLOGIA:
Questo viburno accompagna fedelmente i boschi umidi, quali gli alneti o i saliceti, ma si trova sovente lungo i canali irrigui quando questi abbiano conservato una minima copertura arborea sulle sponde.
Ama terreni da freschi a umidi con valori variabili di umidità, piuttosto ricchi di sostanza organica e a tessitura preferibilmente fine. Ricerca posizioni di mezz'ombra.

DISTRIBUZIONE:
E' pianta distribuita abbastanza uniformemente in territorio provinciale e talora particolarmente frequente in determinati ambienti, come lungo alcuni fontanili o sulle sponde di diversi colatori della golena padana e del Casalasco.
La vivace capacità pollonante di questo arbusto ne consente una rapida propagazione, tanto che non è difficile incontrare tratti di sponde di corpi idrici popolati, per alcune decine di metri, da cespugli di questa specie. Gli stessi motivi ne consigliano l'utilizzo in opere di ripristino o di riqualificazione ambientale da attuarsi in stazioni di ripa o in zone umide, in associazione all'ontano nero, al salice grigio, alla frangola.

OSSERVAZIONI:
Le belle fioriture e l'intensità dei cromatismi autunnali ne fanno un cespuglio dalle particolari qualità ornamentali. I frutti sono velenosi per l'uomo, ma alcuni animali se ne cibano; rimangono normalmente sui rami anche dopo la caduta delle foglie.
Una forma portante soltanto fiori sterili riuniti in corimbi pressoché globosi è stata selezionata a scopo meramente ornamentale (Viburnum opulus var. roseum L.). Frequente nei giardini.

PROPAGAZIONE:
Si semina non appena i frutti hanno raggiunto la maturità, oppure in primavera dopo qualche mese di stratificazione. Molto facile è la propagazione per talea in primavera o per margotta interrata in primavera e spiccata non prima dell'autunno successivo.


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